Quando uno si aggira per il Web, è come se navigasse nelle acque di un lago o di un mare senza apparenti confini. Ogni tanto si immerge perché dall’incresparsi delle acque ha immaginato che sotto vi sia qualcosa di interessante. Immaginiamo però che durante una normale escursione avvistiate una bottiglia galleggiante. La raccogliete e dentro vi trovate un lungo messaggio. È quello che mi è capitato. Il contenuto del messaggio mi è apparso subito misterioso quanto spaventoso, segnato da strane risonanze con altri messaggi storici. Ho esitato a lungo prima di decidermi a renderlo noto. Ma poi, eccolo qua:
Estratto da “Il Nuovo Manifesto”
a cura di Karlchinkus Hiddenmann
Uno spettro si aggira per l’intero pianeta: lo spettro del liberismo assoluto. Tutte le potenze del mondo, consapevolmente o no, si sono unite in una santa alleanza per dar vita a questo spettro. Il liberismo assoluto è ormai riconosciuto come potenza da tutte le nazioni. È ormai tempo che i sommi capitalisti escano dall’anonimato nel quale hanno effettuato la loro scalata, nascosti dietro la muraglia bancaria ed i contrafforti delle multinazionali. È tempo che espongano apertamente a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro scopi, le loro tendenze, e che alla fiaba dello spettro del liberismo assoluto contrappongano un manifesto di Casta…
La storia di ogni società civile sinora esistita è storia di lotta di classi.
Liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in una parola oppressori ed oppressi, sono sempre stati in contrasto tra di loro, hanno sostenuto una lotta ininterrotta, a volte nascosta, a volte palese: una lotta che sempre è finita o con una trasformazione rivoluzionaria di tutta la società o con la rovina comune delle classi in lotta… La società borghese, sorta dalle rovine della società feudale, non eliminò i contrasti tra le classi… L’epoca della borghesia si distingue tuttavia perché ha semplificato i contrasti tra le classi… La società intera si è così sempre più scissa in due grandi campi apparentemente amici… gli accumulatori di ricchezze ed i lavoratori, comprendenti naturalmente gli imprenditori produttivi…
La borghesia ha avuto nella storia una funzione veramente rivoluzionaria. Dove è giunta al potere ha distrutto tutte le condizioni di vita feudali, patriarcali, idilliache… non ha lasciato tra uomo e uomo altro rapporto che la concorrenza per il massimo profitto. Tuttavia la borghesia non può esistere senza rivoluzionare di continuo e con grande fatica gli strumenti della produzione, quindi i rapporti fra i partecipanti alla produzione e quindi tutto l’insieme dei rapporti sociali…
Nel suo dominio di classe durato due secoli e mezzo, la borghesia, con i suoi esponenti ben in vista, gli imprenditori, ha creato forze produttive il cui numero e la cui importanza hanno superato quanto mai avessero fatto tutte insieme le generazioni passate. Tuttavia le condizioni borghesi di produzione e di scambio, i rapporti borghesi di proprietà, pur indicando la retta via, hanno evocato un mostro abominevole: il comunismo.
Ebbene oggi, perfino nelle menti delle moltitudini, quel mostro è stato battuto, reso insignificante, distrutto. Fra le sue creature più ripugnanti si annoverano i diritti dei lavoratori, fra cui il più velenoso è senza dubbio il diritto al lavoro, e poi il diritto alla contrattazione del salario e delle condizioni di lavoro, il diritto all’istruzione, il diritto all’assistenza sanitaria, il diritto al rispetto, pena, ove fosse violato – o tempora o mores! – il diritto al reintegro nella posizione occupata prima del licenziamento! Infine citiamo la cosa più insensata: il diritto ad una pensione! Tutti quei diritti dovevano essere vergognosamente garantiti dagli stati sovrani. Ma ormai il tempo è giunto anche per loro.
La potenza della finanza, libera da ogni vincolo, unitamente all’immenso potere economico di finanzieri finalmente affrancati dalla soggezione a regole subdolamente reclamate da chi per la natura delle cose è schiavo e tale deve rimanere, stanno prevalendo in maniera irreversibile. Gli Stati non sono più sovrani. Tanto meno lo sono le associazioni fra stati, in quanto regolate solo e soltanto dalle leggi dell’alta finanza.
Il Mercato, un tempo teatro di competizioni fra aziende produttrici, è ora un teatro di marionette i cui fili trilionari sono manovrati da una Casta, ma non da una casta locale, regionale o nazionale, bensì da una casta planetaria, cioè dalla Casta, un’entità altamente elitaria ed oligocratica. Le cosidette democrazie, come pure le varie forme di fascismo e di tirannia sono già quasi tutte sotto il giogo della Casta. La differenza fra democrazia e totalitarismo è ormai ridotta a pura illusione delle masse. La solidarietà è divenuta una rarità se non addirittura una favola. Chi la pratica è considerato un eroe o addirittura santo.
La Casta osserva sorridendo le campagne elettorali come pure i massacri ed il sangue versato per la conquista del potere in un qualsiasi Stato. Quelle lotte selezionano ormai dei vassalli, i quali subito corrono a giurare fedeltà alla Casta. Finalmente trionfano di nuovo le forze che il materialismo storico ha assegnato a chi di dovere!
Tremate uomini che ancora pensate di essere liberi! Lo spettro del liberismo assoluto si sta materializzando in tutto il suo splendore! È la storia a condannarvi. È la storia che ha stabilito la vostra sorte di manichini, illusi di poter scegliere i propri rappresentanti. Voi state già da tempo mandando al potere i vostri aguzzini! Nella vostra naturale cecità li scambiate ancora per vostri mandatari, attuatori della vostra volontà legislativa, esecutiva e giudiziaria. Ma loro non sono che coloro che battono il ritmo delle vostre remate. È comunque bene che continuiate ad illudervi, operai, impiegati ed imprenditori, di essere in crocera di piacere, anziché ai remi su una grande, immensa galera.
Sotto l’egida dell’assoluta intoccabilità e dunque della sacralità della proprietà privata e della proprietà intellettuale, manovrando interi sistemi bancari e trust multinazionali, protetta da servizi segreti ed eserciti, la Casta sta ormai conquistando il controllo assoluto dell’energia, degli armamenti, del cibo, della sanità, del clima e delle comunicazioni, e di conseguenza del pensiero e della creatività.
Perfino le guerre che nascono qua e là sul globo, sono sotto il controllo della Casta. I suoi componenti provvedono a mantenerle in vita come il fuoco in tanti caminetti dove al posto della legna vengono bruciati uomini, sì, ma quel che conta, anche enormi quantità di armamenti, forniti dai sostenitori onorari della Casta: i fabbricanti di armi.
Quando i componenti della Casta si riveleranno sarà ormai troppo tardi per coloro che hanno sognato di ribellarsi. La Casta diverrà a breve inattaccabile. Sta per instaurarsi un solo rapporto immutabile fra la Casta e gli schiavi: nessun contratto, nessuna trattativa, nessun diritto.
È finita! Sono finite le lotte di classe! La Casta sta trionfando e nessuna forza al mondo potrà opporvisi. Perfino la classe borghese è in fin di vita. Per ironia della storia si sta formando una sola classe ma non è quella desiderata dal mostro comunista, perché è quella degli schiavi. La Casta non è infatti una classe sociale. Essa è il Potere globale di pochissimi finora sconosciuti ed introvabili.
Il Destino supremo dell’uomo è sul punto di compiersi!
Reperito, tradotto e riassunto da Karlchinkus Hiddenmann – Marzo 2016.