Le vicende di Dagoberto de Carolis e Guendalina Corelli
Dopo molte avventure, fra cui: “L’Orologiaio Russo” (Libro giallo Thriller), la serie de “I Gialli Maremmani” (4 racconti in giallo) i protagonisti sono ormai investigatori privati a tutti gli effetti. Lavorano per l’Alpha Investigations Italia, un agenzia privata con sede a Roma, mentre coltivano il sogno di aprirne una in proprio.
In questo racconto Dagoberto de Carolis scrive in prima persona e si chiede più volte quando si può dire che il Caso diventa Destino?
Ricevuto da un misterioso benefattore l’incarico di rintracciare una certa Dada Bolic e suo figlio Zlatko, scomparsi da alcuni mesi da Goražde, una cittadina della Bosnia, Dagoberto vi si reca per cercare di contattare l’unica persona che potrebbe dargli indicazioni. Per caso vi incontra una donna affascinante che promette di aiutarlo, ma sfortunatamente entra nel mirino della mafia locale e deve eclissarsi. Con l’aiuto di due collaboratori dell’Alpha Investigations e con grande coraggio, riesce comunque a sapere che le persone cercate sono emigrate clandestinamente a Firenze.
In quella città, l’Autore, attraverso i suoi personaggi, riplasma vicende della sua infanzia, quando Firenze era occupata dalle truppe naziste. Così, per caso, avviene l’incontro fra i protagonisti ed un vecchio maestro di violino, un ebreo sopravvissuto alla Shoah, pur avendovi perduto la moglie e la figlioletta di 5 anni.
Sgominata una banda di trafficanti di esseri umani, per caso, o è già Destino? Entrano in contatto con una ricca famiglia fiorentina. Le storie del maestro ebreo e di quella famiglia si intrecciano con la ricerca ed il ritrovamento della bosniaca e di suo figlio. Eventi casuali che coinvolgono quest’ultimo, cioè “il ragazzo di Goražde”, le improvvise intuizioni e la determinazione di Dagoberto e della sua compagna, finiscono per fare emergere un quadro di drammatiche vicende presenti e del lontano passato. Nell’epilogo non uno, ma due Destini giungono a compimento.